LA DENUNCIA INARSIND:ANCORA FORTE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO TRA PROGETTAZIONE PUBBLICA E LIBERI PROFESSIONISTI.LA PONE IN EVIDENZA LA RECENTE NOTA ESPLICATIVA DI ANAC SUL TEMA DEI PROGETTISTI ESTERNI

INARSIND®
ASSOCIAZIONE DI INTESA SINDACALE
DEGLI ARCHITETTI E INGEGNERI
LIBERI PROFESSIONISTI ITALIANI
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COMUNICATO STAMPA
LA DENUNCIA INARSIND:
ANCORA FORTE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO TRA PROGETTAZIONE PUBBLICA E LIBERI PROFESSIONISTI.
LA PONE IN EVIDENZA LA RECENTE NOTA ESPLICATIVA DI ANAC SUL TEMA DEI PROGETTISTI ESTERNI
Il recente pronunciamento dell’Anac riferito ai progettisti interni all’Amministrazione pone in evidenza la
profonda disparità oggi vigente tra i progettisti esterni all’Amministrazione e quelli interni. Su questo tema prende posizione INARSIND, Associazione sindacale che tutela e promuove l’operato di Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti.
Secondo Inarsind “siamo di fronte ad una disparità” di cui il parere non è chiamato ad occuparsi, ma che
manifestatamente esplicita. “Infatti – spiega Inarsind – se in seguito a un tale pronunciamento volessimo
trovare il modo per verificare il possesso di idonea competenza raccomandata dall’Anac, nel caso di
affidamento all’esterno della progettazione possiamo fare riferimento agli articoli del Codice dei Contratti
Pubblici che tassativamente specificano i requisiti per la partecipazione alle gare per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria e che peraltro il D.Lgsv 36/2023 pone assai stringenti; nulla al riguardo possiamo, invece, riscontrare per la progettazione da eseguire all’interno della Pubblica Amministrazione”.
Questo perché nella nota Anac – la n. 64 del 10 gennaio u.s. – per i progettisti interni all’amministrazione, pur nell’insussistenza dell’obbligo di iscrizione nel rispettivo Albo Professionale, fermo resta, per l’Anac, il possesso di idonea competenza in materia, in base alle caratteristiche dell’oggetto della progettazione affinché venga ella stessa e l’abilitazione all’esercizio della professione, quest’ultima funzionale alla
sottoscrizione del progetto e alla correlata assunzione di responsabilità, secondo le previsioni dell’ordinamento professionale.
“Al di là delle nostre non certo recenti considerazioni circa l’opportunità di separare drasticamente la
progettazione da affidare sempre all’esterno dai compiti di programmazione e controllo, da confermare
all’interno dell’Amministrazione – insiste INARSIND – risulta evidente, pertanto, la grande disparità di
trattamento oggi vigente tra i Liberi Professionisti Architetti e Ingegneri e i progettisti interni
all’Amministrazione Pubblica”.
“Si pone quindi la necessità di definire, anche per questi ultimi, requisiti che ne attestino il possesso di idonea competenza, tanto più in presenza della conferma, nello stesso parere Anac n. 64, dell’obbligo della stipula delle polizze (assicurative n.d.r.) per i progettisti interni”.
Secondo Inarsind infatti “Una tale conferma, infatti, nel risolvere il problema della legittimità da parte
dell’Amministrazione di pagare con soldi pubblici le polizza assicurative, pone ancor di più in evidenza la
necessità di garantire alla prestazione eseguita un livello di competenza adeguato a quello che sarebbe stato richiesto in caso di progettazione affidata all’esterno. Sarebbe ben strano, infatti, che in presenza dell’obbligo di assicurare le prestazioni dei propri dipendenti, l’Amministrazione non si preoccupasse di prendere tutte le precauzioni perché quella polizza venga esposta a meno rischi possibili”.
Poi la conclusione di Inarsind: “Nell’escludere la necessità che per i progettisti interni all’Amministrazione
Pubblica sia necessaria l’iscrizione all’Albo Professionale, resterebbe ulteriormente da capire in che modo
ottemperino all’obbligo della formazione continua, obbligo che, viceversa, qualora non fosse rispettato, può condurre, per un iscritto, anche alla sospensione dall’Albo”.