Meridiane  grandi e portatili – di Roberto Vacca, 12/10/2023

Meridiane  grandi e portatili – di Roberto Vacca, 12/10/2023

Le prime meridiane e i primi orologi solari furono costruiti dai Babilonesi. Gli egiziani eressero gli obelischi che avevano la funzione di gnomoni in grandi orologi solari.  13 di essi furono rimossi, trasportati per mare e installati a Roma (pochi romani li sanno elencare a memoria. Sono: Laterano, Celimontana, Esquilino, Terme di Diocleziano. Trinità dei Monti, Piazza del Popolo, Monte Citorio, Piazza Navona, Minerva, Quirinale,  Pantheon, Villa Medici, Pincio). Il più alto è quello del Laterano (32,18 m).

Quello originariamente installato dal faraone Psamtik II in Egitto a Eliopoli (30 m) divenne lo gnomone (eretto a memoria della conquista Romana dell’Egitto nel 10 avanti Cristo – ora in Piazza Montecitorio a Roma). Questo obelisco era parte del grande Solarium Augusti, la cui ombra sulla superficie orizzontale del Campo Marzio misurava la durata dell’anno e segnava le ore del giorno tenendo conto delle variazioni stagionali. L’ombra del suo culmine era proiettata sul centro dell’altare marmoreo dell’Ara Pacis Augustae ogni 23 Settembre – data del compleanno di Augusto.

Plinio notò nelle sue StorieNaturali che già dal 793 ab Urbe Condita (40 d.C.) il Solarium non misurava più correttamente la durata dell’anno e attribuiva questa deviazione al fatto che le posizioni della Terra e del Sole non erano state determinate accuratamente.

L’obelisco cadde a terra nell’VIII   secolo e scomparve   sotto terra e detriti. Fu scoperto nel 1512 e solo nel 1789  il Pontefice  PIO VI  lo fece erigere nella  sua posizione attuale.

Il faraone Thutmosis (1501-1448 a.C.) si era fatto costruire un orologio solare portatile da cui non si separava mai nei suoi viaggi.

A Roma le ore venivano annunciate dall’araldo del console dai gradini della Curia Hostilia (luogo di incontro dei senatori nel Foro Romano). Venivano anche segnate da orologi solari e meridiane, da clessidre e da orologi ad acqua – descrissi in queste pagine quelli di Ctesibio e di Scipione Nasica. Questi venivano tarati  periodicamente mediante orologi solari opportunamente orientati  rispetto al sole un cui raggio attraverso un foro colpiva una scala graduata in ore. Alcuni piccoli orologi solari toroidali erano montati su bracciali, altri su anelli.

Una bella e accurata versione di questi orologi solari fu realizzata nel 1703 da Nicolas Bion, ingegnere del Re di Francia per gli strumenti matematici.    Un esemplare dello strumento – orologio solare equinoziale universale – in bronzo dorato è conservato presso l’Osservatorio della Specola di Bologna. È rappresentato dalle due immagini in questa pagina. È costituito da un anello esterno graduato sul quale va scelta la latitudine del luogo in cui ci si trova.

Anello astronomico di Nicolas Bion,  Parigi 1703

L’anello interno giace su un piano perpendicolare a quello in cui giace il primo, è diviso in 24 ore ed è imperniato sull’anello esterno nella posizione delle ore 12.  Lo strumento comprende una barra centrale  incernierata sull’ anello esterno, la quale presenta una fessura con una scala di declinazione: su un lato sono incisi i 12 mesi dell’anno e sull’altro i segni dello zodiaco. Nella fessura della barra c’è un cursore forato che va spostato di mese in mese per tenere conto dell’altezza del sole sull’equatore. Il raggio del sole che passa attraverso il foro del cursore, va a colpire la scala delle ore e indica l’ora locale con la precisione di un minuto.