DEATH OF A PRESIDENT

                                                                              SCHEDA VALUTAZIONE FILM

                                                                              a cura di: Catello MASULLO 

TITOLO : DEATH OF A PRESIDENT – MORTE DI UN PRESIDENTE

REGISTA : GABRIEL RANGE

INTERPRETI PRINCIPALI : HEND AYOUB

ORIGINE : GRAN BRETAGNA

DISTRIBUZIONE : LUCKY RED

DURATA: 90’

SOGGETTO : DOCUFICTION (FANTAPOLITICA) 

In un futuro molto prossimo, Ottobre 2007, il Presidente Bush, all’uscita da un discorso tenuto in un Hotel di Chicago, viene colpito a morte da un cecchino appostato ad un piano alto di un palazzo di fronte. Parte subito una grande indagine per individuare il colpevole. Arrivano varie segnalazioni. Tra le quali la più attendibile pare essere quella che riconduce ad un veterano che ritiene Bush colpevole della morte di suo figlio in Iraq. Ma viene arrestato un impiegato di origini siriane (Ayoub), da poco assunto in un ufficio che si trovava nel palazzo da cui sono partiti i colpi. E, nonostante non ci siano prove, a oltre un anno di distanza dal delitto, non viene ancora scarcerato….

Si tratta di un “mockumentary” (letteralmente “un documentario che prende in giro”, più semplicemente un falso documentario). Un genere creato genialmente dal regista inglese Pater Watkins oltre 40 anni fa con “The war game” , del 1965, in cui spacciava con tono documentaristico un attacco nucleare all’Inghilterra. Vi si cimenta ora il regista Canadese Gabriel Range, al suo esordio sul grande schermo , dopo aver scritto e diretto in precedenza per produzioni televisive. Il film è tecnicamente perfetto. Le immagini reali del presidente Bush e del vice Cheney sono amalgamate benissimo con quelle della fiction. Senza che si possa notare alcuna differenza. Ed anche il ritmo, almeno nella prima parte è avvincente come in un thriller professionale. La descrizione minuziosa delle asfissianti misure di sicurezza che si mettono in atto ogni volta che il presidente si muove è credibile e spettacolare. E fa stridore con la vulnerabilità al più classico degli attentati, quello del cecchino isolato che spara dall’alto (Dallas docet…). Il film arriva in Italia sulla scia di polemiche americane. Che hanno certamente prodotto effetto contrario : pubblicità gratuita. Che farà arridere al film un successo forse maggiore ai suoi reali, per quanto onesti, meriti. La troupe è tutta o quasi di origine televisiva. 

VALUTAZIONE SINTETICA: Due  stelle e un quarto.

VALUTAZIONE:           

DA NON PERDERE  ****

INTERESSANTE  ***              X

DISCRETO **                          X                           

DA EVITARE  *