IL GRANDE CAPO (DIREKTOREN FOR DET HELE)

                                                SCHEDA VALUTAZIONE FILM

                                                 a cura di: Catello MASULLO 

TITOLO : IL GRANDE CAPO (DIREKTOREN FOR DET HELE)

REGIA :  LARS VON TRIER

INTERPRETI PRINCIPALI : JENS ALBINUS, PETER GANTZLER

ORIGINE : DANIMARCA, SVEZIA

DISTRIBUZIONE : LUCKY REDDURATA: 99’

SOGGETTO : COMMEDIA            

Un danese (Gantzler) ha fondato anni fa un’azienda informatica , senza competenze specifiche e senza capitali, facendosi prestare i soldi da sei informatici, talentuosi ma  lunatici, che costituiranno il motore dell’azienda, senza mai possederne un’azione. L’uomo non ha mai detto a nessuno di essere il reale proprietario, parlando sempre di direttive che arrivano da un fantomatico “Grande Capo” che non si fa mai vedere in azienda perché troppo occupato a gestire le altre sue società negli USA. Quando però arriva un compratore finlandese cui il titolare vuole cedere l’azienda, è necessario che il grande capo si materializzi per firmare il contratto. Il titolare ingaggia quindi uno sconosciuto attore di teatro (Albinus) perché si spacci per il capo per i pochi istanti necessari a firmare il documento di vendita. Ma l’attore, immedesimatosi nella parte, comincia a ridiscutere i termini dell’accordo e la firma viene rinviata di una settimana. Il Grande Capo deve quindi continuare la recita anche con i dipendenti della società che da anni ambivano di conoscerlo….

Lars Von Trier, giunto alla soglia dei 50 anni, spiazza ancora una volta lo spettatore e, con ogni probabilità, anche i suoi fans. Abbandona improvvisamente le rigide regole del “Dogma 95” da lui stesso ideato (camera rigorosamente solo a  mano, nessuna illuminazione artificiale, nessun commento musicale, nessuna firma del film, ecc.). Abbandona i suoi temi preferiti e passa alla commedia. Gira con una rivoluzionaria tecnica, detta “Automavision”, ideata e brevettata dallo stesso autore, che consiste nella gestione integralmente computerizzata della macchina da presa, con una serie di inquadrature e movimenti di macchina prestabiliti, senza alcun intervento umano. Continua quindi nella sua ricerca di profonda innovazione delle tecniche cinematografiche. Il montaggio e le riprese risultano un po’ a scatti, ma ci si abitua presto. La commedia scorre via gustosa, divertente, a tratti graffiante e simbolica. Ma comunque sorprendente per un Von Trier doc. Sia per i fans che per i detrattori abituali. 

FRASI DAL CINEMA : “Come dico sempre : meglio invertito che stecchito!” (Jens Albinus). 

VALUTAZIONE SINTETICA: Due stelle e tre quarti. 

VALUTAZIONE:               

DA NON PERDERE  ****

INTERESSANTE  ***              x

DISCRETO **                          xDA EVITARE  *