BORDERTOWN

                                                                SCHEDA VALUTAZIONE FILM

                                                 a cura di: Catello MASULLO

 TITOLO : BORDERTOWN

REGISTA : GREGORY NAVA

INTERPRETI PRINCIPALI : JENNIFER LOPEZ, ANTONIO BANDERAS, MARTIN SHEEN, SONIA BRAGA, MAYA ZAPATA

ORIGINE : GRAN BRETAGNA, USA

DISTRIBUZIONE : MEDUSA

DURATA: 112’

SOGGETTO : DRAMMATICO         

Juarez è una città messicana al confine degli Stati Uniti, dove prosperano più di mille fabbriche (“maquiladoras”) di assemblaggio di prodotti elettronici destinati al mercato americano, sfruttando una manodopera a bassissimo costo, soprattutto giovani donne, a 5 dollari al giorno, lavorando su tre turni 24 ore su 24. Molte donne in uscita dal turno serale o in entrata all’alba, sono stuprate ed uccise. Una ambiziosa giornalista in carriera (Lopez) del Sentinel di Chicago ambisce ad un posto di inviato estero. Il suo direttore (Sheen) gli promette la promozione se farà un buon servizio da inviata nella città delle donne scomparse. Arrivata a Juarez, la giornalista chiede la collaborazione di un valente giornalista locale (Banderas) con il quale aveva collaborato 6 anni prima. Quest’ultimo, dapprima riluttante perché sempre in difficoltà a far uscire il giornale di cui è direttore, perché pubblica notizie scomode per il governo locale, si fa convincere. Viene al giornale una giovane (Zapata) , di origini pellerossa, miracolosamente scampata ad uno stupro, per chiedere aiuto, in quanto è ricercata dagli emissari di uno degli stupratori, appartenente ad una delle famiglie potenti della zona, che vogliono definitivamente eliminare la scomoda testimone. I due giornalisti, per proteggerla, mettono a repentaglio la propria vita. Si rifugiano a casa di una nobile signora (Braga), che sposa la causa. La giornalista si finge operaia per snidare i colpevoli. Rischia la pelle, ma fa uno splendido pezzo di giornalismo di inchiesta. Riceve i complimenti del suo direttore, ma il pezzo non viene pubblicato, bloccato dai potenti USA. Rientra così di corsa a Chicago per far uscire il pezzo e trova la promozione sul tavolo. Ma la rifiuta sprezzante e torna subito in Messico per assistere la ragazza perseguitata che deve testimoniare in tribunale. Agghiaccianti sorprese la attendono…

Gregory Nava ha 30 anni suonati di carriera nel cinema americano come regista e sceneggiatore. Si era già distinto sin dal 1988 con “A time of destiny” con  William Hurt e Timothy Hutton, e aveva già diretto Jennifer Lopez  in “Selena” del ’97. Gli è stato affidato questo film, basato su fatti realmente accaduti (e che, purtroppo, sembrano continuare ad accadere). Se le cose sono andate proprio come il film le racconta, si tratta ancora una volta della dimostrazione che la realtà supera di gran lunga la fantasia. Perché la finzione cinematografica appare come una antologia di fatti e situazioni altamente improbabili. Al limite dell’umorismo involontario. Le stelle del cinema coinvolte ce la mettono tutta. Lo scopo di denuncia è alto e nobile e richiama tanti precedenti illustri, specie anni ’70.  La confezione è professionale, con le belle musiche di Grame Revell (“Sin City”, “Assault on precinct 13”, ecc.), la elegante fotografia retrò di Reynaldo Villalobos, le scenografie convincenti di Miguel Angel Alvarez  (“Y tu mama tambien”), ecc. Ma il film non funziona. 

FRASI DAL CINEMA : “Che cos’è una carriera?Una carriera è un lavoro a cui tieni tanto, e per averla rinunci a tutto. Poi, quando ce l’hai, ti rendi conto che non vale poi tanto. E che non è più vita!”. (Maya Zapata e Jennifer Lopez).  

VALUTAZIONE SINTETICA: Due stelle stiracchiate. 

VALUTAZIONE:                             

DA NON PERDERE  ****                           

INTERESSANTE  ***                                         

DISCRETO **                          X                           

DA EVITARE  *